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12/06/12

No al licenziamento di 10500 precari

Barbara Battista della segreteria USB  parla di spending review e del vero significato dei corsi di riconversione dei docenti in esubero sul sostegno. Alla base di tutto c'è il voler eliminare il precariato, non assumendo più i precari che ancora oggi lavorano sul sostegno. Al loro posto dovranno, per forza, lavorare quelle eccedenze che rischiano due anni di cassa integrazione prima del licenziamento. Già, perchè la Fornero è riuscita ad equiparare l'insegnante al lavoratore edile, grande conquista di un paese civile e democratico, dove tutti devono avere gli stessi diritti e le stesse opportunità!!! Che poi i 10500 pecari che da settembre non avranno più un incarico siano insegnanti pluriqualificati che lavorano con i disabili da almeno 10 anni poco importa, così come non importa a nessuno il fatto che questi precari hanno ormai tutti più di 40 anni. Altro fatto poi irrilevante è anche il costo e la durata delle specializzazioni prese a loro tempo. Non corsi on line e della durata di un'estate, ma corsi di 800 ore e costi simili a quelli degli odierni TFA. Però il ministro Profumo rassicura sui concorsi e ai precari resterà più tempo per studiare e arrivare così più preparati. Ah, già, dimenticavo.....i concorsi sono per i giovani e preparati, non per quei precari che hanno dedicato una vita alla scuola!
Ancora una volta grazie Italia, grazie governi tecnici e non, grazie per tutti i calci nel sedere regalati in questi anni.