27/02/10

I precari della scuola

Precario è un aggettivo, sinonimo di temporaneo, provvisorio, incerto, instabile, dubbio, transitorio, momentaneo.
E' il contrario di stabile, fermo, durevole certo.
I precari della scuola non sono parole, ma persone, che hanno un lavoro temporaneo. Sul fatto che il loro lavoro sia dubbio, bisogna capire con quale significato viene utilizzato quest'aggettivo. Tra i sinonimi di dubbio, nei vari contesti, c'è anche timore, paura, sospetto...
I precari svolgono un lavoro che suscita sospetto? Paura? Timore? In loro stessi o negli altri?
Insegnare è un mestiere da far paure nel senso che è un mestiere difficile? Oppure la paura sta nel non poter più insegnare? La seconda domanda è quella che centra il problema. Essere un precario era, fino a poco tempo fa, un vero e proprio lavoro per tante persone. Non si può dire che un lavoro precario non è un lavoro perché i precari lavorano come i loro colleghi stabili, ossia di ruolo.
Chi sono i precari? Quanti sono? Dove sono?
Sono laureati, pluriabilitati, che hanno conseguito almeno un paio di master o corsi di perfezionamento, tutti con tre o più anni di servizio alle spalle ( c'è chi va in pensione da precario); sono tanti, troppi e sono ovunque. Li trovi in tutta Italia, ma soprattutto al Sud.
Oggi essere precario non è più un lavoro, il precariato sta per essere risolto...nel peggiore dei modi. Con la riforma nella scuola non ci sarà più posto per i "docenti momentanei", anche quelli di ruolo avranno qualche problema, ma il loro è un lavoro durevole e non hanno di che preoccuparsi. Ai precari non resta che aspettare. Che cosa poi è da capire. Quello che suscitava in loro la paura di non poter più fare quello che gli piaceva si è ormai tragicamente avverato. Quest'anno sono rimasti a casa quelli che l'anno prima avevano lavorato con le chiamate da graduatorie d'istituto e a nulla è servito il decreto salva precari, se non a generare confusione negli addetti ai lavori. L'anno prossimo resteranno a casa tutti, anche quelli che quest'anno sono riusciti a racimolare qualche supplenza. I 180 giorni di servizio? Solo pochi riusciranno a farli. Certo, per buona pace di tutti i 12 punti vengono assicurati a tutti, basta essere nelle liste prioritarie. Tuttavia questo regalo fa nascere nei precari un nuovo dubbio:"siamo sicuri che questi 12 punti non faranno la fine del punteggio di montagna?"
Con la prossima riforma del reclutamento, che fine faranno tutti i sacrifici fatti fino ad ora?
Di certo nell'essere precario c'è solo una cosa: tanti, ragionevoli, più che giustificati dubbi.

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